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l linguaggio chimico delle piante: i profumi botanici rivelano il mondo segreto delle piante e diventano importanti attori nella chimica della nostra atmosfera.

Passeggiando nella natura, in una pineta o in un roseto, ci troviamo immersi in un’esperienza sensoriale piacevole ma complessa: notiamo i colori ed ascoltiamo i suoni, ma percepiamo anche i profumi degli alberi e delle erbe, ognuno diverso ed inconfondibile. Il profumo della pianta, sia foglia che fiore o frutto, è il più delle volte un messaggio scritto con molecole gassose trasportate dall’aria. Le piante attraverso le foglie, i frutti e i fiori rilasciano una grande varietà di composti organici volatili, che dall’inglese Volatile Organic Compounds sono più comunemente denominati VOC. I composti maggiormente rilasciati dalle foglie sono terpeni, in particolare i più rappresentativi sono l’isoprene e i monoterpeni responsabili del profumo tipico che si percepisce nei boschi. Le sostanze profumate che i frutti rilasciano sono più propriamente chiamate aromi e appartengono a diverse classi chimiche: dagli esteri agli alcoli, dai chetoni alle aldeidi fino ai terpeni stessi. Se da un lato questi composti chimici costituiscono per le piante una sorta di vocabolario con il quale comunicano all’esterno, rendendole vincenti nella lotta per la sopravvivenza, una volta nell’aria questi composti possono avere un destino importante per noi umani a seconda di come li osserviamo. A livello individuale i VOC declinati come aromi sono importanti per i nostri sensi, mentre a livello più globale influenzano l’ambiente in cui viviamo, alterando l’atmosfera attorno a noi.

Francesca Rapparini, CNR-IBE BO, Bologna